Calendario

calendario.jpgStiamo iniziando un nuovo anno, anzi un nuovo decennio. Non so a voi ma a me viene qualche curiosità.

Da dove arriva la parola calendario?

Bisogna tornare indietro all’epoca romana, quando le “calende”, primo giorno del mese, rappresentavano il momento in cui si pagavano i conti; quindi a Roma il calendario era il libro della contabilita’ delle imprese e delle famiglie.

Circa l’odierno significato, possiamo dire che il calendario è un sistema per raggruppare le unità di misura del tempo; se chiamiamo “giorno” il tempo corrispondente a una rotazione completa della Terra intorno a se stessa e lo consideriamo come unità fondamentale per la misura del tempo, possiamo dire che il calendario è il sistema per raggruppare i giorni secondo multipli di varie dimensioni (settimane, mesi, anni, e così via) allo scopo di far corrispondere nel miglior modo possibile lo scorrere del tempo agli usi della vita sociale e religiosa delle comunità umane.

Le modalità dei raggruppamenti sono state le più diverse nelle varie civiltà e nelle varie epoche, ma la concezione di base, comune a tutti i calendari inventati nella storia dell’uomo, è che essi legavano e correlavano il passare del tempo ai cicli astronomici che si svolgono intorno alla Terra.
E’ facile comprendere che l’attenzione dell’uomo sia sempre stata attratta da quei fenomeni astronomici che si manifestano in modo più evidente; in particolare l’alternarsi del giorno e della notte per merito del Sole, l’evoluzione periodica del ciclo lunare con il succedersi delle fasi e la sequenza delle stagioni (collegata con la variazione di durata del giorno e della notte).

In conseguenza, i calendari inventati nelle varie civiltà furono semplicemente dei mezzi per ottenere una certa forma di legame tra il passare del tempo e i cicli astronomici del Sole e della Luna.

Il guaio peggiore che l’uomo ha dovuto affrontare è stato il fatto che i cicli astronomici del Sole e della Luna non sono tra loro aritmeticamente compatibili o confrontabili con esattezza; infatti la Terra gira intorno al Sole in circa 365 giorni e la Luna gira intorno alla Terra completando il ciclo delle sue fasi in circa 29,5 giorni.

La fantasia dell’uomo ha dovuto sbizzarrirsi in grande misura, dando maggior rilievo al ciclo del sole (calendari solari), al ciclo della luna (calendari lunari), o cercando di mettere insieme i due eventi (calendari luno-solari).

I calendari solari si fondano sulla durata della rivoluzione della Terra intorno al Sole, periodo che viene chiamato “anno”; l’anno generalmente è diviso in 12 mesi di durata variabile; essi grossolanamente ricordano la durata delle lunazioni, pur slittando lentamente rispetto ad esse. I calendari lunisolari si regolano sulla stessa durata dell’anno, ma cercano di far coincidere meglio i mesi e le lunazioni; in conseguenza ogni tanto essi debbono inserire un tredicesimo mese per rifasare l’anno solare con il ciclo lunare.
I calendari lunari regolano l’anno esclusivamente sul ciclo della Luna; quindi in essi i mesi slittano continuamente rispetto alle stagioni.

Notiamo sin d’ora che, ormai in quasi tutto il mondo, si e’ affermato il calendario solare gregoriano; gli altri calendari, che possiamo chiamare “storici”, quasi dovunque servono solamente per fissare le date di feste e cerimonie tradizionali.

Un multiplo del giorno è la “settimana”, diffusa ormai in modo del tutto generale (non fosse altro perché consente di fruire del “weekend”); essa corrisponde circa a un quarto del ciclo lunare. La settimana nacque nell’ambito della civiltà babilonese, ma ha anche importanti riferimenti biblici e ad essa è particolarmente legata la liturgia cristiana.

E’ interessante notare che nella tematica della misura del tempo escogitata dall’uomo appare ripetutamente la presenza del numero 12 e dei suoi multipli (12 mesi nell’anno, 24 ore nel giorno, 12 ore per il buio e per la luce, 60 minuti nell’ora e 60 secondi nel minuto); l’uso del 12 come base di conteggio è di origine babilonese; evidentemente i dotti di quel popolo giustamente consideravano il numero 12 preferibile rispetto al 10, che poi ha dato vita al sistema decimale (per via del numero delle dita delle mani).

Per finire dobbiamo ancora ricordare che in passato il giorno d’inizio dell’anno ha oscillato spesso lungo l’arco dei mesi nelle varie epoche e nelle varie regioni; nella storia troviamo infatti come primo giorno dell’anno, ad esempio, il 1 Gennaio, il 1 Marzo, il 21 Marzo, il 25 Marzo (giorno dell’Annunciazione), l’equinozio di primavera, l’equinozio d’autunno, ecc.; il nome degli odierni mesi ottobre, novembre e dicembre ricorda ancora che in epoca romana, prima del 143 a.C., l’anno iniziava con il mese di marzo, sicché gli odierni ultimi tre mesi erano allora l’ottavo, il nono ed il decimo.
Peraltro ormai il capodanno e’ quasi dovunque generalizzato al 1 gennaio.

Calendarioultima modifica: 2010-01-02T10:49:12+01:00da pgiolitti
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