Energia per il futuro

0città.jpgDisporre di energia e proteggere l’ambiente sono due esigenze egualmente importanti per la società del futuro. Metterle d’accordo è difficile.

Dipende dai progressi che faranno le tecnologie. Dipende da scoperte scientifiche oggi imprevedibili. Dipende da equilibri politici ed economici complicati. Ma dipende anche dagli atteggiamenti personali di tutti noi.

Ci sono alcune cose che dovremmo ricordarci ogni volta che accendiamo la luce, il gas o il motore della nostra automobile. Queste:

•il 20% della popolazione mondiale consuma il 70% dell’energia

•dal 1850 a oggi i consumi sono raddoppiati in media ogni 30 anni

•oggi nel mondo si consumano 9 miliardi di TEP (tonnellate equivalenti petrolio) all’anno, cioè 17000 TEP al minuto, 280 TEP al secondo

•il petrolio fornisce il 40% dell’energia mondiale;il 23% viene da gas naturale, il 25% da carbone, il 12% da idroelettricità, nucleare e fonti minori

•l’Italia nel 2000 brucerà 200 milioni di TEP: circa un cinquantesimo dei consumi mondiali;i 4/5 di questa energia vengono importati

•il petrolio fornisce il 57% dell’energia utilizzata in Italia; e l’80% dell’energia elettrica

•si stima che nel mondo ci sia petrolio per altri 50 anni (2050) 

•un cittadino del Niger dispone di 0,1 kWh all’anno, un americano di 10000 kWh/anno, un italiano di 3500 kWh/anno.

È difficile farsi un’idea concreta di quest’ultimo dato. Un modo potrebbe essere questo: mettete in un barattolo di vetro un fagiolo e scrivete sull’etichetta “energia a disposizione del nigeriano”; poi contate 35.000 fagioli, versateli in un sacco e scriveteci sopra: “energia dell’italiano”; infine contate 100.000 fagioli e riempite un sacco tre volte più grande: questa è l’energia di cui dispone il cittadino degli Stati Uniti.

Vi sembra di essere forti? Bene, i vostri muscoli possono erogare per una mezz’ora una potenza di un centinaio di watt, quanto basta per accendere una lampadina. L’impianto elettrico di casa mette a nostra disposizione, giorno e notte, 3500 watt: se dovessimo procurarceli tramite forza muscolare, avremmo bisogno di quaranta robusti schiavi in grado di erogare 80 watt ciascuno.

Una grande centrale elettrica (1000 megawatt, cioè mille milioni di watt) equivale a 30 milioni di schiavi che, in turni di 8 ore, pedalino 24 ore su 24. Tutta la popolazione italiana non riuscirebbe a sviluppare l’energia di due centrali del genere. 

Conteggiando le varie macchine a nostra disposizione (caldaia, elettrodomestici, automobile) è come se l’italiano medio disponesse di 100 schiavi.

Il messaggio di questi dati? L’energia è un bene prezioso e, per quanto ne sappiamo oggi, disponibile in quantità limitata: dobbiamo usarla in modo razionale e con criteri di economia, dobbiamo dividerla più equamente tra paesi ricchi e paesi poveri, dobbiamo utilizzare le fonti di energia rispettando l’ambiente.

Questo è il punto più difficile. Tutti i combustibili fossili (carbone, petrolio e metano) liberano nell’aria anidride carbonica, un gas che contribuisce all’effetto serra e quindi a un riscaldamento anomalo del clima della Terra. Dunque è bene favorire e sviluppare le energie rinnovabili (idroelettrica, solare, eolica).

Nel risparmiare energia e nel sostenere le fonti meno inquinanti tutti abbiamo la possibilità di dare un contributo. Dicono i futurologi che sì tratta di resistere qualche decina di anni. Poi altre fonti energetiche – pulite e abbondanti – dovrebbero comparire all’orizzonte. Sapremo garantire alle prossime generazioni il passaggio a queste fonti future senza compromettere il pianeta che erediteranno? Ecco la sfida.

Energia per il futuroultima modifica: 2012-02-20T15:34:00+01:00da pgiolitti
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