L’invenzione della ruota

ruota.JPGAmir si era appena sposato e avrebbe fatto qualsiasi cosa per rendere felice la sua giovane moglie, ma soprattutto una casa nuova con qualche stanza in più avrebbe fatto comodo.

Di buon grado si mise a cercare un appartamento più grande, ma sua moglie si era messa in testa che l’unica soluzione era quella di costruirne una. E, ovviamente, aveva scelto anche il terreno: un bel prato, in cima alla collina che si affacciava sull’Eufrate. Amìr non perse tempo a discutere (sarebbe stato inutile) e assoldò un paio di operai.

Il problema maggiore era trasportare il materiale fin lassù. I tronchi di legno potevano rotolare, ma le pietre proprio no. E trascinarle in salita era una fatica improba. Ma … se i tronchi potevano rotolare si potevano anche usare per far scivolare le pietre con più facilità. Detto fatto. Amir sì procurò una dozzina di tronchi delle stesse dimensioni e ci sistemò sopra i grossi massi rettangolari necessari per le mura esterne.

Man mano che i due operai procedevano spingendo verso l’alto, lui prendeva i tronchi che la pietra si lasciava alle spalle e li ripiazzava davanti. In un settimana aveva risolto il lavoro di mesi. Ma a volte i tronchi rotolavano via per conto loro o si incastravano, o non avevano lo stesso diametro. Così Amir prese una barca dal fondo piatto e, con delle cinghie, fissò alcuni tronchi sotto la chiglia. Le cinghie non erano troppo strette: permettevano che il tronco rotolasse, ma gli impedivano di scappar via. Ma poco dopo anche questo tecnica mostrò i suoi limiti; le cinghie si consumavano e si rompevano. Il passo successivo fu quello di fissare al fondo della barca due pali lunghi abbastanza da sporgere lateralmente. Quindi “affettare” un tronco bello grande in modo da formare quattro ruote che, bucate al centro, venivano infilate alle estremità dei due pali e bloccate in qualche modo. Era nato il primo carro.

L’invenzione della ruota è relativamente recente, perché risale ad appena 3500 anni a.C. Le prime notizie ci arrivano dalla Mesopotamia, e, più esattamente, dalle rovine di una città sumera dove è stato ritrovato un dipinto che raffigura un carro funebre con quattro ruote piene. Curiosamente, popoli molto più antichi e più ingegnosi dei Sumeri, come gli Egizi o gli Incas, non avevano pensato a un meccanismo così semplice. Sebbene nata tardi, la ruota si diffuse molto rapidamente in tutto il Mediterraneo: furono i romani a esaltarne la praticità e la funzionalità con carri da guerra agili e leggeri e con le famose bighe, dotate di robustissime ruote a raggi, rinforzate con placche eli ferro.

L’invenzione della ruotaultima modifica: 2012-05-23T16:03:11+02:00da pgiolitti
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