Si farà il pieno d’erba nei serbatoi del futuro? È l’ipotesi cui sta lavorando il dipartimento di Agricoltura degli Stati Uniti. Oggetto di studio è il “Panicum virgatum L.”, una graminacea utilizzabile per produrre un carburante biologico che, a detta dei ricercatori americani, promette miracoli.
Secondo le ultime stime, questo bioetanolo può generare una quantità di energia 5 volte più alta di quella che serve a produrlo. Non solo: nel processo di fabbricazione, si libererebbe nell’atmosfera il 94% in meno di CO2 rispetto a quanto accade per la stessa quantità di benzina.
Anche in confronto ai biocarburanti di prima generazione, derivati dal grano e dal mais, il nuovo combustibile avrebbe i suoi vantaggi: verrebbe ricavato da tutta la pianta, e non solo dai semi, e non toglierebbe spazio alle colture alimentari. Il “Panicum”, infatti, cresce ai margini dei campi e, almeno negli Usa, potrebbe essere prodotto nei terreni incolti.
Tra le sue virtù, insomma, ci sarebbe anche quella di mettere tutti d’accordo. Non male, per un parente della zizzania.
da Avvenire del 09gen2008