Si legge nel dossier (peraltro in più punti riprendendo dati dell’OMS):
L’Italia è tra i Paesi europei in cui si registra la maggior percentuale di popolazione urbana esposta ad elevate concentrazioni di sostanze inquinanti: oltre il 90% di polveri sottili e più del 50% di biossido di azoto. Oltre 6.000 ricoveri per problemi cardiovascolari e respiratori e circa 65.000 casi di bronchite acuta e attacchi di asma concentrati in modo particolare tra i giovani, ogni anno.
I maggiori responsabili di tutto ciò, al solito, sono i trasporti privati, troppo spesso utilizzati per percorsi anche inferiori ai 3 Km. Forse una soluzione ci sarebbe: incrementare piste ciclabili e trasporto pubblico, sull’esempio di Londra – il sindaco Jonhson vuole incrementare i viaggi in bicicletta dei londinesi del 400% entro il 2025 grazie alla costruzione di ben 12 cycle superhighways – o Parigi. Eppure, nessuno fa nulla. O si fa troppo poco. Evitando le responsabilità. In fondo, basterebbe destinare gli 8 miliardi di euro stanziati dal governo per la costruzione del Ponte sullo Stretto a opere sulla mobilità sostenibile. Guadagneremmo, secondo le proiezioni dei Verdi, 90 chilometri di metropolitana o 621 chilometri di rete tranviaria, 3.273 tram e 23mila autobus ecologici in più. E molta salute.
(Ecoblog)