La storia della biro

bic.gifNell’Ottocento si scriveva con cannucce di legno munite di pennini di acciaio che, essendo fabbricati a mano, erano costosissimi.
Verso la fine del 1800 fecero la loro comparsa le prime penne stilografiche. La penna stilografica è uno strumento composto da una cannetta piena d’inchiostro e da un pennino dal quale l’inchiostro stesso fuoriesce sul foglio. La storia di questo strumento inizia nel 1780 quando Scheller di Lepizig ne sviluppa un prototipo in bronzo e corno.

Le penne hanno una camera interna riempita con un inchiostro vischioso che viene distribuito sulla carta dalla punta grazie al rotolamento di una piccola sfera metallica (del diametro compreso tra 0.7 e 1 millimetro).
L’inchiostro si secca quasi immediatamente al contatto della carta, che deve essere preferibilmente un poco porosa.
Tuttavia fu immessa sul mercato con un prezzo di vendita assai elevato sia per l’unicità delle sue caratteristiche, associandola dunque ad un prodotto d’élite ed in un certo senso “stravagante”, sia a causa gli oggettivi costi di realizzazione.
Queste prime esperienze negative di commercializzazione fecero sì che i fratelli Biro cedessero i diritti di utilizzo al francese (nato a Torino): Marcel Bich.

Nel 1950 Bich, avendo risolto anche alcuni problemi tecnologici, commercializzò con successo la penna “Bic”.
La penna fu venduta ad un prezzo assai più appetibile (la riduzione fu di oltre il 90% rispetto al primo prezzo di vendita).
Quanto la strategia di Bich sia stata corretta ne è prova oggi il largo utilizzo della penna a sfera rispetto a quello marginale della penna stilografica.

Pare che la NASA, alle prese col problema di scrivere nello spazio in assenza di peso, abbia speso milioni di dollari per realizzare una biro col serbatoio d’inchiostro pressurizzato. Infatti senza la pressurizzazione e senza la gravità l’inchiostro non scorreva verso la punta e quindi la biro non scriveva. Ma a fine ottobre 2003, l’astronauta Pedro Duque ha condotto un esperimento a bordo di una navicella Soyuz ed è riuscito a scrivere i propri appunti usando una comune biro.

“23 ottobre 2003 – Sto scrivendo questi appunti a bordo della Soyuz usando una penna a sfera da quattro soldi. Perché è importante questa cosa? Si dà il caso che lavoro nei programmi spaziali da diciassette anni, undici dei quali trascorsi come astronauta, e ho sempre creduto, perché così mi hanno sempre detto, che le normali penne a sfera non funzionassero nello spazio.”

La storia della biroultima modifica: 2010-08-30T11:25:42+02:00da pgiolitti
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