Basti pensare che, nel 1998, per la Iea la produzione di energia eolica sarebbe stata di 47.4 GW nel 2020, quota che e’ stata già raggiunta nel 2004.
Il numero delle turbine eoliche, installate nell’ ultimo decennio, e’ cresciuto a una media del 30% annua e l’energia eolica attuale e’ più di 90 GW, equivalenti a 90 centrali a carbone e nucleari. A questo ritmo si raggiungeranno i 7.500 GW entro il 2025 tra centrali eoliche e solari.
Rudolf Rechsteiner, membro del parlamento svizzero che fa parte del comitato energia e ambiente, sostiene che la Iea soffre di ”cecita’ istituzionale” riguardo alle fonti rinnovabili. ”Stanno ritardando il cambiamento verso un mondo rinnovabile. Continuano – afferma Rechsteiner – a suggerire soluzioni con fonti fossili e nucleare invece di avere un approccio più neutro che favorirebbe nuove soluzioni. Il business del petrolio ha delle capacità incredibili nel far credere di essere l’unico in grado di fornire energia”. ”Purtroppo i governi ancora danno ascolto alla Iea – dichiara John Hemming, membro del Partito Liberale inglese e membro dell’Osservatorio dell’Energia.
(ANSA)