Nanoparticelle sono utilizzate nella produzione di cosmetici, nei sistemi di diagnostica medica e nell’elettronica per creare batterie di maggior durata, hard disk di elevatissima capacità e chip microscopici. Per esempio, transistor grandi circa 18 nanometri: una moneta da 1 euro potrebbe contenerne alcuni miliardi. Si stanno inoltre evolvendo metodi avanzati per la somministrazione di farmaci, protesi mediche più resistenti, memorie ram più dense, sistemi di produzione e stoccaggio dell’energia più efficienti.
L’ultima novità sembra una semplice salvietta umidificata per lavarsi le mani. Ma passata su un vetro, lo rende compatto, idrorepellente e resistente a urti e graffi. Tanto da far diventare superfluo per anni l’uso dei detersivi per pulirlo: basterà sfiorarlo con un panno umido. La salvietta, importata in Italia da un’azienda bergamasca, è imbevuta di una soluzione che reagisce con la catena molecolare della silice contenuta nel vetro. L’applicazione può essere eseguita da chiunque sia interessato a modificare molecolarmente le finestre di casa, il box della doccia o il tergicristallo dell’auto.