L’energia del vento è utilizzata fin dall’antichità per la navigazione oppure per azionare i mulini a vento che non sempre macinavano il grano: spesso la loro loro funzione era far funzionare le pompe per attingere acqua. Oggi col vento si fa elettricità e sui crinali montuosi spuntano tralicci che sfoggiano sulla sommità mostruose pale. Sono le torri eoliche, componenti di una strategia per beneficiare di energia gratuita (il vento non si paga). Sono un modo per ridurre la dipendenza dalle fonti energetiche non rinnovabili come il petrolio, il carbone, il gas naturale. Utilissime le torri eoliche, ma ingombranti, rumorose, costose. Impiantate in un contesto ambientale di grande bellezza possono deturparlo: molti ecologisti denunciano questo rischio.
Se al vento non si deve rinunciare, basta sposare la logica del «piccolo è bello» e della produzione energetica a chilometro zero. Come? Con un mini impianto eolico sul tetto di casa, sufficiente al fabbisogno elettrico di una famiglia. Una azienda inglese dello Yorkshire propone il suo Ridgeblade (letteralmente pala da colmo), innovativa turbina che piazzata sulla linea di sommità delle tegole sfrutta ogni alito di vento, anche un soffio di bassa intensità e di direzione variabile. L’impatto visivo è minimo. Il rumore insignificante. Il risultato – dicono – è invece assicurato: le luci si accedono e gli elettrodomestici funzionano.
Peccato che in Piemonte non ci sia molto vento.
quanto costa?
4-5 mila euro