Anche se non lo vediamo, il microchip è uno degli oggetti più presenti nella nostra vita quotidiana. Oggi praticamente tutti i prodotti elettronici funzionano grazie a un microchip, e il merito è tutto di Jack Kilby. L’uomo che ha reso possibile l’avvento della moderna industria microelettronica.
Nato a Jefferson City, nel Missouri, e laureatosi alla University of Illinois airUrbana-Champaign, Kilby ebbe la sua idea durante l’estate del 1958, mentre lavorava nei laboratori della Texas Instruments di Dallas. Essendo appena stato assunto, Kilby non aveva ancora maturato ferie: era, dunque, fra i pochissimi sfortunati costretti a rimanere in ufficio. In quei periodo stava conducendo alcuni esperimenti sulla miniaturizzazione di un circuito.
Il problema era di difficile soluzione: all’epoca i circuiti elettronici erano realizzati saldando insieme i diversi componenti. Aumentando la complessità dei circuiti, i tecnici si trovarono presto di fronte a un ostacolo: da un lato bisognava introdurre sempre più elementi in grado di svolgere nuove funzioni, dall’altro era necessario ridurre le dimensioni dei circuiti, in modo che potessero essere istallati anche in macchine molto piccole.
Rimpicciolendo i componenti dovevano essere ridimensionate anche le connessioni fra loro, perciò le microsaldature – praticate rigorosamente a mano — diventavano sempre più difficili da eseguire, con il rischio di sbagliare e rendere il circuito inutilizzabile.
Kilby cominciò a lavorare attorno a un’idea tanto semplice quanto straordinaria. Secondo luì, invece di costruire i singoli componenti e poi assemblarli, era necessario costruire tutti i circuiti su un solo supporto semiconduttore. In questo modo sarebbe stato possibile ottenere sistemi piccolissimi annullando le possibilità di errori nella saldutura. Nel silenzio della ditta vuota per le vacanze estive. Kilby prese un singolo pezzo di materiale semiconduttore, il germanio, e vi montò sopra le varie parti: era nato il primo circuito integrato.
A beneficiare dell’invenzione fu la Texas Instruments, che brevettò nel 1959 il microchip. Kilby ottenne soprattutto la fama, che gli permise di essere chiamato a supervisionare moltissimi laboratori di ricerca, fino a diventare professore di Ingegneria Elettronica e a vincere, nel 2000, il Premio Nobel per la fisica.