L’energia del vento

navi.jpgI primi a sfruttare l’energia del vento furono probabilmente gli Egizi, circa nel 3000 a.C.: remare contro corrente per risalire il Nilo era faticoso, mentre in certe stagioni e in precisi momenti della giornata si alzava una brezza (un vento leggero e regolare) che soffiava nella giusta direzione. Bastò legare un grosso lenzuolo a un tronco piantato in verticale e limitarsi a controllare il timone. Ma gli Egizi non andarono oltre.

I Fenici, invece, copiarono l’idea e la migliorarono notevolmente, fino a costruire grosse navi da trasporto e solcare il Mediterraneo in lungo e in largo. Gli Egizi erano dei contadini, mentre i Fenici erano dei commercianti e per cercare sempre nuovi clienti, erano costantemente alla ricerca di sistemi innovativi per trasportare le loro merci per il mondo. Inoltre nella loro patria (all’incirca la regione oggi occupata da Libano e Siria) crescevano alberi alti e robusti, l’ideale per costruire una chiglia resistente e sostenere grandi vele.

Col passare dei secoli, le imbarcazioni a vela si perfezionarono sempre più e, intorno al 200 a.C. Comparvero le prime navi in grado di sfruttare il vento anche quando soffiava di prora.

Circa nel 300 d.C., ci si rese conto che questa straordinaria forza naturale, il vento, poteva essere sfruttata per azionare macchinari di vario tipo. Le prime civiltà utilizzavano l’energia muscolare (umana o animale) per compiere

numerosi lavori: arare, sollevare pesi, costruire monumenti, macinare il grano, attingere l’acqua dai pozzi. Ma era faticoso. L’energia del vento, opportunamente catturata, poteva risolvere molti problemi.

I primi mulini a vento furono realizzati in Cina, probabilmente verso il IV sec. d.C. Le pale ruotavano orizzontalmente e, tramite ingranaggi di legno, permettevano di irrigare i campi, macinavano, spostavano pesi. I Persiani importarono quest’idea nel Mediterraneo verso il 700 d.C.

I più famosi costruttori di mulini furono senz’altro gli olandesi. Nel medioevo buona parte dell’attuale territorio dei Paesi Bassi era sommerso dall’acqua del mare. Per avere nuove terre da coltivare, i contadini prima costruirono un argine  che delimitasse l’area desiderata,poi iniziarono a svuotare dall’acqua quell’enorme piscina che si era venuta a creare. Il sistema più comodo fu quello di collegare le pompe a dei mulini a vento (l’Olanda si affaccia sul mare, non ha montagne alle spalle e il vento abbonda).

L’energia del ventoultima modifica: 2012-04-15T10:21:56+02:00da pgiolitti
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